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Chiusura 2014, Giorgia Severi


Nel 1963 Peter Schuman fonda a New York il Bread and Puppet, un teatro girovago di marionette che raccontava l’importanza del teatro, pari a quella del pane. Il teatro sfama uno dei bisogni primitivi dell’uomo: la voglia di crescere e di conoscere.

In questi anni di rapido cambiamento viviamo una contraddizione molto significativa: tanto meno è definito, limitato e localizzato lo spazio personale tanto più forte è il legame con il mondo, con l’ambiente e il macrocosmo.
Così accade anche per le tematiche care all’associazione Avanscena: tanto più è approfondita la ricerca dell’identità specifica del teatro tanto più emerge il bisogno di un teatro diffuso, che coinvolge il territorio al di fuori del palcoscenico.
Lo sguardo, indirizzato oltre il palco, è attento alle tradizioni locali, sensibile alle tematiche ambientaliste, alla ricerca di quei legami antichi, di una memoria e di un linguaggio latente che non sappiamo più parlare, ma che ci sembra conosciuto.

Giorgia Severi, attraverso la lettura critica di Chiara Massini, ci guida attraverso questa sfida: riconoscere il ruolo dell’uomo nel macrocosmo attraverso segnali lontani. Ci invita a raccogliere e ascoltare le tracce del nostro camminare sul palcoscenico della vita quotidiana, tracce che ci raccontano la complessità dell’esistenza umana.

Si tratta appunto di sfamare il bisogno di conoscere se stessi e di comunicare “attraverso segni teatrali assoluti”, quasi a ricordare la ricerche lontane, ma ancora feconde, del mondo scomparso del teatro di Edward Gordon Craig.

Avanscena Vi invita dunque alla mostra, realizzata in collaborazione con il P.Ar.Co di Casier, Amaci, LegAmbiente e con il patrocinio del Comune di Casier.

Il lavoro di Giorgia Severi nasce dalla storia di una terra bruciata: i circa 60 ettari della pineta di Lido di Dante, appartenenti al Parco Delta del Po e patrimonio UNESCO, distrutti nel 2012 da un incendio doloso. Un territorio ferito, sfregiato, come una crepa in un affresco.

Il lavoro si compone di diverse fasi. Inizia come percorso di documentazione: l’artista svolge un’opera di ricerca sul luogo, raccoglie frammenti organici (ad esempio legni combusti) che poi restaura ed effettua rilievi sulla zona colpita dall’incendio. In un secondo momento Severi restituisce al pubblico gli elementi raccolti attraverso una performance (Operazione Campo Base, Ravenna, settembre 2013), sculture, fotografie, rilievi calcografici e cartacei e un film.

Al cuore del progetto si trova l’idea di “Cura”, intesa come responsabilità e amore per il macrocosmo di cui siamo parte, per il disegno circolare della natura del quale l’essere umano è solo una parte infinitesimale. Cura come restauro, come pietas verso i frammenti arborei, feriti, portati via dal campo di battaglia. Cura come ricerca, urgente e necessaria, di un nuovo equilibrio e di una riconnessione consapevole tra l’uomo e tutto ciò che è vivente.
Restoring the world – Cura si propone come un percorso itinerante – curato da Chiara Massini – fruibile in un’unica soluzione espositiva, da portare in diversi territori per sensibilizzare e stimolare la riflessione sulla questione ambientale.
Esposizione di
RESTORING THE WORLD– CURA
Progetto espositivo di Giorgia Severi
Presso il P.Ar.Co all’interno del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile
dal 20 settembre al 12 ottobre 2014
Catalogo: Allemani & Co
Con il contributo di Giovanni Pingani
Evento promosso da Amaci
Con il Patrocinio del comune di Casier, Treviso
Con il sostegno di LegAmbinte

Ingresso gratuito